mercoledì 4 giugno 2008

Sabato 7 Giugno giornata di controinformazione

INCENERITORE? NO, GRAZIE!

SABATO 7 GIUGNO 2008

VIALE CAMPI FLEGREI – BAGNOLI

GIORNATA DI INFORMAZIONE E CONTRO-INFORMAZIONE
SULL’EMERGENZA RIFIUTI

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

-DALLE ORE 10 GAZEBI, MOSTRE E TAVOLI DI CONTRO-INFORMAZIONE

-ORE 18 ASSEMBLEA CON LA PARTECIPAZIONE DEI COMITATI, DELLE RETI E DELLE COMUNITÀ IN LOTTA DI NAPOLI E DELLA CAMPANIA

INTERVERRANNO: BEPPE BALZAMO E ALEX ZANOTELLI

-ORE 20.30 VIDEO-PROIEZIONI SULL’EMERGENZA RIFIUTI: INTERVISTE AD ESPERTI DI FAMA MONDIALE, LE ALTERNATIVE AGLI INCENERITORI E ALLE MEGA-DISCARICHE, LE CONSEGUENZE DEL DECRETO LEGGE DEL GOVERNO BERLUSCONI

-ORE 21 VIDEO-PROIEZIONE DEL FILM BIUTIFUL CAUTRI

REFERENDUM AUTOGESTITO
NEL CORSO DELLA GIORNATA SARÀ POSSIBILE ESPRIMERE UN VOTO SU QUESITI INERENTI INCENERITORE, COMPOSTAGGIO E RACCOLTA DIFFERENZIATA
Assise Cittadina per Bagnoli
Comitato Salute, Ambiente e Territorio X Municipalità

X info: 3383075209 (Gabriella) - 3347222194 (Peppe)
e-mail: assisebagnoli@libero.it

lunedì 17 marzo 2008

Proposta per un forum delle realtà in lotta sulla questione della democrazia e dell'ambiente in Campania

Una nuova politica delle risorse territoriali per una nuova democrazia
Appello della Rete Campana Salute ed Ambiente per la costruzione di una assemblea pubblica regionale sulla crisi ambientale e democratica in Campania

La crisi ambientale che interessa la Campania, a partire dalla criminale gestione dei rifiuti, si intreccia indissolubilmente con la crisi della democrazia e dello stato di diritto, calpestati dalle logiche emergenziali e dal sistema partitico-affaristico. Le resistenze civili praticate in questi anni da comitati, associazioni e movimenti, pur avendo ostacolato scelte perniciose e denunciato le criticità della situazione, non riescono ancora a divenire forza di trasformazione degli equilibri politici responsabili della catastrofe in corso.
Gli ultimi sviluppi, con le ordinanze di febbraio del dimissionario governo Prodi (estensione dei contributi CIP 6 ai tre inceneritori campani, possibilità di bruciare le balle non a norma nel termodistruttore di Acerra), la decisione commissariale di affidare alla FIBE il completamento dell’impianto acerrano, la ripresa della occupazione militare dei siti di discarica, delineano la volontà governativa di arrivare ad una “soluzione finale” del problema rifiuti che nulla concede all’azione dei movimenti ed annichilisce la stessa dialettica democratica.
Riteniamo quindi necessario un confronto serrato tra le realtà di base e le comunità in lotta per affrontare adeguatamente la prossima riacutizzazione del conflitto e delineare una inversione di tendenza: un confronto ispirato alla massima apertura, incentrato su poche e semplici discriminanti:
- indipendenza da tutti i soggetti istituzionali, critica al sistema dei partiti e ricerca di nuove forme di democrazia avanzata nel governo pubblico
- promozione di uno sviluppo territoriale socialmente equo ed ambientalmente compatibile, fondato sulla tutela e riproducibilità delle risorse locali, teso a promuovere la massima occupazione e la difesa dei beni comuni
- promozione di una gestione dei rifiuti antitetica all’incenerimento, ispirata all’opzione rifiuti zero, fondata sulla riduzione degli scarti, il riuso dei prodotti ed il recupero della materia
Proponiamo a tutti i soggetti che nella nostra regione lottano per un diverso modello di governo del territorio, fondato sulla partecipazione popolare e la tutela delle risorse locali, di organizzare insieme una giornata di riflessione e confronto politico, con le seguenti finalità operative: fare il punto della situazione, confrontare le rispettive esperienze e strategie, verificare la possibilità di un programma di azioni comune. L’iniziativa dovrebbe inoltre informare e coinvolgere i cittadini sulle attività in corso dei movimenti e delle associazioni, mirando ad una buona visibilità pubblica.
Data l’urgenza dell’iniziativa, che non deve comunque essere né schiacciata né strumentalizzata dalla campagna elettorale, e considerati i tempi necessari alla sua convocazione, proponiamo di organizzarla per sabato 5 aprile (previa verifica degli spazi disponibili e delle disponibilità dei soggetti partecipanti).
A nostro avviso, i due principali temi di discussione dovrebbero essere:
- le strategie attivabili dal basso per contrastare la crisi della democrazia e dello stato di diritto nel governo del territorio
- le scelte tecniche ed organizzative necessarie ad avviare immediatamente la transizione ad una diversa gestione dei rifiuti e la bonifica dei territori inquinati
La strutturazione è tutta da discutere. Pensavamo ad una prima articolazione tra momenti di discussione rivolti prioritariamente ai soggetti organizzati (assemblea, dibattito) ed iniziative di informazione rivolte prioritariamente ai cittadini (proiezioni, mostre). Per quanto riguarda la prima, va valutata l’opportunità di mantenere la discussione in forma plenaria oppure articolarla per tematiche. In ogni caso, occorre calibrare il limitato tempo a disposizione, conciliando l’esigenza di una discussione approfondita e partecipata con quella di concretizzare una serie di proposte operative condivise. Invitiamo tutti i soggetti interessati a questa proposta a discuterne insieme, a partire dalla redazione un manifesto di convocazione.

Rete Campana Salute ed Ambiente

domenica 6 gennaio 2008

---------- MANIFESTAZIONE-FIACCOLATA ----------Mercoledì 9 ore 17.30 Piazza del Gesù

NO ALLE MEGADISCARICHE
NE’ A PIANURA, NE’ ALTROVE


• VOGLIONO RIAPRIRE UNA DISCARICA CHE HA INGHIOTTITO PER 40 ANNI I RIFIUTI DELLA CAMPANIA, RIMANGIANDOSI LE PROMESSE DI RISANAMENTO!
• VOGLIONO PIANTARLA IN MEZZO AL PARCO DEI CAMPI FLEGREI, A DUE PASSI DALL’OASI WWF DEGLI ASTRONI, COMPROMETTENDO LA SALUTE DEGLI ABITANTI E DANNEGGIANDO LA NASCENTE ECONOMIA AGRITURISTICA DELL’AREA!
• FACENDOSI SCUDO DELL’EMERGENZA, VOGLIONO GUADAGNARE DUE ANNI DI TEMPO PER TERMINARE L’INCENERITORE DI ACERRA, UN MOSTRO CHE AVVELENERA’ LA PROVINCIA DI NAPOLI CON FUMI NOCIVI E SCORIE TOSSICHE!


E’ ORA DI DIRE BASTA!


NESSUN COMPROMESSO, NESSUNA COMPENSAZIONE ECONOMICA!
LA NOSTRA SALUTE E IL NOSTRO AMBIENTE NON SONO IN VENDITA!

IL SITO ALTERNATIVO E’ LA RACCOLTA DIFFERENZIATA!


PER USCIRE DALL’EMERGENZA OCCORRE AVVIARE SUBITO UN PROGRAMMA STRAORDINARIO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA, IL RICICLO DEI MATERIALI, LA RIDUZIONE DEGLI IMBALLAGGI
IL COMMISSARIATO STRAORDINARIO ED I POLITICI RESPONSABILI DI QUESTI 15 ANNI DI DISASTRO AMBIENTALE DEVONO ANDARSENE A CASA
SOLIDARIETA’ A TUTTI I CITTADINI CHE LOTTANO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E LA DIFESA DELLA PROPRIA TERRA


MANIFESTAZIONE - FIACCOLATA

MERCOLEDÌ 9 GENNAIO 2008 ORE 17:30
PIAZZA DEL GESÙ

CITTADINI DI POZZUOLI, QUARTO E PIANURA
CONTRO LA DISCARICA DI CONTRADA PISANI
CITTADINI CAMPANI CONTRO IL DISASTRO AMBIENTALE

Anche noi diciamo No alla discarica a Pianura

Il sottoscritto Comitato di Cittadini di Pozzuoli della Località San Martino, località che ospita oltre un migliaio di residenti e che si trova al confine con il quartiere di Pianura del Comune di Napoli, con la presente intende comunicare alle Autorità Loro le proprie preoccupazioni circa le notizie giornalistiche che giungono, con sempre maggiore insistenza, riguardo all'apertura nel quartiere di Pianura di una discarica per rifiuti urbani. Comprendiamo lo stato di emergenza, dovuto allo spettacolo desolante del fallimento costante di qualunque tentativo di risolvere alla radice il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania. Ma la decisione di riaprire la discarica di Pianura è davvero incomprensibile. Neppure la disperazione può spingere a non tenere in conto di quanto quelle zone siano cambiate da quando via Montagn a Spaccata era sinonimo di sversatoio. Già, perché si tratterebbe proprio della riapertura di un sito già utilizzato in maniera selvaggia e fino all'estremo per quarant'anni, al punto che ancora oggi, d'estate, non di rado occorre l'intervento dei Vigili del Fuoco per spegnere i focolai spontanei prodotti dalle esalazioni di gas dei rifiuti ammassati nel corso degli anni. Oggi, a pochi metri da dove si intende riaprire la discarica, ci sono tre campi di equitazione, vigne, frutteti, insediamenti residenziali, scuole, una piscina aperta al pubblico per tutta la stagione estiva, il centro commerciale Le Campane, insediamenti produttivi, che danno lavoro a centinaia di famiglie, campi archeologici. A questo riguardo, si sottolinea la campagna di scavi in corso nella zona di San Vito e la tanto sbandierata costituzione di un parco archeologico nella zona di Via Vecchia delle Vigne, sotto l'egida della Regione Campania e con finanziamenti dell'Unione Europea. Ci si troverebbe dinanzi all'assurdo di avere, l'una accanto all'altro, la discarica ed il parco archeologico; ma questo in futuro. Nell'immediato, si avrebbe l'altro assurdo di avere, l'una accanto all'altra, la discarica e l'oasi ecologica del WWF del bosco degli Astroni.Aprire, o meglio, come già detto, riaprire una discarica, anche temporaneamente, significa, tra l'altro, programmare un transito continuo di mezzi pesanti su un'unica via, per altro priva di pubblica illuminazione, con i conseguenti problemi di traffico, di ulteriore inquinamento da rumore e da gas di scarico, di deterioramento del fondo stradale. Per di più, per unanime ricordo di tutti, quella stessa strada è stata per anni ricoperta da uno strato di limo sdrucciolevole, dovuto alle percolature dai camion di trasporto dei rifiuti, che ha causato decine di incidenti ad automobilisti e motociclisti. Ancora, l'esperienza vissuta, passata solo da poco tempo e che, come un incubo, sembra si debba nuovamente vivere, porta a ricordare che l'aria intorno alla discarica, per centinaia di metri, era irrespirabile, con una sorta di nebbiolina fetida, nella quale svolazzavano decine di gabbiani; splendidi animali in mare, meno se riempiono dei loro escrementi i panni stesi al sole. Non ultime tra le preoccupazioni, il rilievo epidemiologico di una più alta incidenza di neoplasie dell'età giovanile nell'area di Pianura rispetto a quella del Vomero; il degrado ambientale, dal quale con fatica si sta cercando si uscire e nel quale si vuole far ripiombare la zona, risulta del tutto estraneo? Si immaginava che le istituzioni proseguissero il loro impegno per la sempre maggiore valorizzazione di un'area a spiccata vocazione turistica per la sua felice posizione geografica tra mare e collina, per le sue bellezze naturali e per il suo patrimonio storico ed archeologico, riqualificandola con un'attività di definitiva bonifica del territorio. Quanto sta accadendo sembra andare nella direzione diametralmente opposta, che porterebbe ad una distruzione di quanto fin qui progettato e realizzato e persino degli investimenti economici e di vita che moltissimi cittadini hanno fatto su queste aree. Riaprire la discarica di Pianura non sarebbe meno grave di aprirne una al Parco Virgiliano a Posillipo solo perché c'è dello spazio. D'altra parte la zona è ben nota come zona sismica; si ricordi che il fenomeno del bradisismo flegreo ha interessato in un passato recentissimo un'area che va da Cuma a Fuorigrotta, passando per Pozzuoli al punto da spingere all'esodo di massa verso Monteruscello. Sarebbe logico attendersi piuttosto la creazione di un parco analogo a quello del Vesuvio, per altro ben meno ricco di testimonianze archeologiche. Scaricare immondizia a Pianura ha rappresentato per il passato l'equivalente di scaricarla nell'area di Pompei o Ercolano prima degli scavi o, oggi, nel cratere del Vesuvio solo per ché c'è spazio e c'è l'emergenza. Aprire, o meglio, come già detto, riaprire una discarica, anche temporaneamente, significa, tra l'altro, programmare un transito continuo di mezzi pesanti su un'unica via, per altro priva di pubblica illuminazione, con i conseguenti problemi di traffico, di ulteriore inquinamento da rumore e da gas di scarico, di deterioramento del fondo stradale. Per di più, per unanime ricordo di tutti, quella stessa strada è stata per anni ricoperta da uno strato di limo sdrucciolevole, dovuto alle percolature dai camion di trasporto dei rifiuti, che ha causato decine di incidenti ad automobilisti e motociclisti. Ancora, l'esperienza vissuta, passata solo da poco tempo e che, come un incubo, sembra si debba nuovamente vivere, porta a ricordare che l'aria intorno alla discarica, per centinaia di metri, era irrespirabile, con una sorta di nebbiolina fetida, nella quale svolazzavano decine di gabbiani; splendidi animali in mare, meno se riempiono dei loro escrementi i panni stesi al sole. Non ultime tra le preoccupazioni, il rilievo epidemiologico di una più alta incidenza di neoplasie dell'età giovanile nell'area di Pianura rispetto a quella del Vomero; il degrado ambientale, dal quale con fatica si sta cercando si uscire e nel quale si vuole far ripiombare la zona, risulta del tutto estraneo? Si immaginava che le istituzioni proseguissero il loro impegno per la sempre maggiore valorizzazione di un'area a spiccata vocazione turistica per la sua felice posizione geografica tra mare e collina, per le sue bellezze naturali e per il suo patrimonio storico ed archeologico, riqualificandola con un'attività di definitiva bonifica del territorio. Quanto sta accadendo sembra andare nella direzione diametralmente opposta, che porterebbe ad una distruzione di quanto fin qui progettato e realizzato e persino degli investimenti economici e di vita che moltissimi cittadini hanno fatto su queste aree. Riaprire la discarica di Pianura non sarebbe meno grave di aprirne una al Parco Virgiliano a Posillipo solo perché c'è dello spazio. D'altra parte la zona è ben nota come zona sismica; si ricordi che il fenomeno del bradisismo flegreo ha interessato in un passato recentissimo un'area che va da Cuma a Fuorigrotta, passando per Pozzuoli al punto da spingere all'esodo di massa verso Monteruscello. Sarebbe logico attendersi piuttosto la creazione di un parco analogo a quello del Vesuvio, per altro ben meno ricco di testimonianze archeologiche. Scaricare immondizia a Pianura ha rappresentato per il passato l'equivalente di scaricarla nell'area di Pompei o Ercolano prima degli scavi o, oggi, nel cratere del Vesuvio solo per ché c'è spazio e c'è l'emergenza.Da tutto questo nasce la ferma opposizione del sottoscritto Comitato, che si salda con la medesima opposizione che i cittadini napoletani residenti nel quartiere di Pianura stanno mettendo in atto, come i cittadini del Comune di Quarto della zona dei Pisani. Non tenere conto di questa opposizione non dettata, come ben si vede, da egoismo di quartiere bensì dalla coerenza con le progettualità di sviluppo fino ad ora perseguite dagli abitanti di dette zone, vorrebbe dire assumere un atteggiamento antidemocratico e miope che porterebbe solo ad inutili contrapposizioni frontali.
Comitato di Cittadini di Pozzuoli della Località San Martino