lunedì 12 dicembre 2011

Assemblea pubblica “La crisi di Zoo e Edenlandia: ruolo e proposte delle associazioni e dei comitati civici e di base”.

Martedì 20 dicembre alle ore 16,30

c/o l'aula multimediale del Comune in via Verdi,


( In preparazione di questa assemblea giovedì prossimo, 15 dicembre

alle ore 18,30, ci incontriamo c/o il centro Impastato in via Cicerone 18 Bagnoli)




Con la proroga dell'esercizio provvisorio accordata dal giudice delegato al fallimento, solo parzialmente sono state accolte le richieste avanzate dai lavoratori e dai movimenti di base.

Infatti a fronte di alcuni dati positivi, essenzialmente la prosecuzione delle attività e la tutela degli animali, altri aspetti sono stati assolutamente disattesi.

I lavoratori si ritrovano con il salario tagliato, la ristrettezza dei tempi indicati non permette la possibilità di discutere ed elaborare proposte alternative credibili, l'affidamento delle aree ai privati attraverso un apposito bando di gara tradisce la volontà di proseguire lungo strade già percorse, per giunta rivelatesi fallimentari.

Un aspetto che consideriamo interessante del decreto del giudice delegato al fallimento, è la prescrizione al curatore, di coinvolgere nella fase programmatica tutti i soggetti portatori di rilevanti interessi.

Anche per questo noi proponiamo a quanti, gruppi e movimenti di base, associazioni e comitati civici, mondo delle competenze, singoli cittadini interessati e disponibili, di costituirsi e organizzarsi in soggetto collettivo e sociale che esiga di essere riconosciuto quale portatore di rilevanti interessi pubblici e dunque legittimato a intervenire sia per prospettare soluzioni alternative a quelle che vengono avanzate dalle sedi istituzionali, sia per seguire lo sviluppo degli avvenimenti a partire dalla compilazione dell'eventuale bando di gara.

Questo è l'obiettivo della nostra assemblea alla quale invitiamo i lavoratori della società fallita, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti istituzionali, in primo luogo gli Assessori e i Consiglieri comunali, e nel corso della quale illustreremo il percorso che a nostro avviso va intrapreso per risolvere la crisi, garantendo il lavoro e la tutela del territorio e dell'ambiente.

L'iniziativa è promossa da Assemblea popolare, organismo informale che raccoglie un insieme di associazioni, gruppi, comitati civici e di base, circoli politici, singoli cittadini, aperto alla partecipazione e al contributo di quanti condividono le battaglie a difesa del territorio, dei beni comuni, per lo sviluppo della democrazia.


info: cell. 3383075209 (Gabriella) gruppo facebook Assemblea popolare

ACWS a Bagnoli: il Comune di Napoli è in un vicolo cieco ma rilancia il bluff per il 2013

L’Assise Cittadina per Bagnoli, è preoccupata che il Comune di Napoli riconfermi la colmata di Bagnoli come sede delle attrezzature per le America’s Cup World Series previste nel 2013, malgrado i riconosciuti problemi sanitari, ambientali e urbanistici dell’area. Constata che, malgrado le promesse elettorali, la giunta De Magistris non sta praticando una reale discontinuità rispetto alle vecchie logiche di gestione del territorio. Indica alcuni appuntamenti per discutere i problemi legati alle ACWS a Napoli, alla riqualificazione dell’area di Bagnoli-Fuorigrotta, alla partecipazione popolare.

L’esclusione della colmata di Bagnoli quale sede delle attrezzature per le pre-regate delle ACWS nel 2012 è un dato positivo. Finalmente viene pubblicamente riconosciuta fondatezza alle ragioni delle associazioni civiche ed ambientaliste contrarie a questa scelta; ragioni che il Comune di Napoli non ha mai preso in seria considerazione, rifiutando ogni proposta di localizzazione alternativa, sottraendosi ai ripetuti inviti di verificare la decisione in un confronto pubblico argomentato.

Ad onta di tutti i discorsi sulla trasparenza, la partecipazione popolare, una gestione equa, efficiente e corretta delle risorse pubbliche, la giunta De Magistris ha preferito arroccarsi in un decisionismo di facciata che l’ha condotta in un vicolo cieco, da cui non sembra però essere intenzionata ad uscire. Gli impegni finanziari e giuridici contratti con l’ACEA e le ditte vincitrici della gara per l’allestimento della colmata, nonche l’esposizione mediatica che essa stessa ha suscitato sulla vicenda, spingono oggi l’amministrazione comunale a ribadire la scelta di Bagnoli per le pre-regate previste nel 2013 e prospettare soluzioni d’urgenza per quelle da tenersi in questa primavera. La questione è quindi tutt’altro che risolta. Piuttosto che prendere atto di aver perseguito una scelta sbagliata e procedere ad un’inversione di rotta, assumendosi le responsabilità del caso, si preferisce rilanciare il bluff, a tutto scapito dell’interesse pubblico. E’ in questo atteggiamento di continuità con le precedenti amministrazioni, al di là delle pur rilevanti questioni di merito riguardanti la tutela della salute pubblica, che risiede il nodo politico della questione.

In questo senso, diciamo chiaramente che risulta indifferente se sia possibile o meno mettere in sicurezza per dieci giorni la colmata. Allocare le strutture per le ACWS sulla colmata di Bagnoli, checchè ne dicano gli esponenti della giunta comunale, ne promuove oggettivamente l’uso speculativo: perchè rinvia ulteriormente la sua rimozione e la bonifica di mare ed arenili, avvalorandone l’utilizzo per funzioni difformi dalla balneazione (attrezzature portuali, turistiche e ricettive, parcheggi, etc.). Occorre quindi opporsi ad ogni uso “provvisorio” che comprometta il recupero per la balneazione ( e già ce ne sono tanti, dai lidi privati del Co.Ma.Ba a Città della Scienza) e promuovere l’immediata messa in sicurezza e bonifica del litorale.

Si continua invece ad impegnare risorse pubbliche in cosiddetti “grandi eventi” e progetti discutibili, non condivisi pubblicamente con la società civile ma contrattati riservatamente con gli attori politici e imprenditoriali; a proclamare il rispetto delle norme per l’uso del territorio mentre si attuano usi “provvisori” da esse difformi; a ricercare equilibri compromissori con gli altri livelli di governo locale per ritagliarsi aree di potere; a privilegiare una politica-spettacolo fondata sempre più spesso su meri annunci pubblicitari.

Il rilancio della riqualificazione di Bagnoli è uno dei principali banchi di prova per questa amministrazione comunale, sia per la rilevanza territoriale della questione che per gli impegni di merito assunti da De Magistris in campagna elettorale. Se non erano all’ordine del giorno soluzioni miracolistiche, era però ragionevole aspettarsi un chiaro bilancio critico della situazione e l’impostazione di un modus operandi opposto rispetto al passato. Invece, su nessuna delle questioni aperte sulle ex aree industriali (revoca della vendita dei suoli pubblici su via Nuova Bagnoli, verifica della bonifica condotta dalla BagnoliFutura, ritiro delle concessioni private sul lungomare, interventi per promuovere la rimozione della colmata e la bonifica del litorale, gestione sociale delle opere pubbliche realizzate, revisione della scelta portuale, etc.) il Comune ha dato effettivi segnali di svolta. Si ripropongono invece logiche e soluzioni aziendalistiche per gli interventi sulle altre zone incluse nella Variante per l’Area Occidentale (piazzale Tecchio e stadio S.Paolo, aree Edenlandia-Zoo-ex Cinodromo, ex comando Nato di Bagnoli).

Di fronte a tutto questo, crediamo che la società civile debba riprendere con forza la parola e proporre alla città un’agenda di priorità ed azioni per promuovere la trasformazione e l’uso collettivo delle risorse territoriali di Bagnoli e Fuorigrotta, organizzando un’adeguata mobilitazione in città e verso i soggetti pubblici competenti.

In primo luogo, è necessario che la magistratura adempia il suo precipuo ruolo giudiziario, portando a termine le indagini in corso sulla bonifica di Bagnoli ed individuando le responsabilità civili e penali dei soggetti inquisiti. È un atto fondamentale per fare chiarezza sulla vicenda ed uscire dal generico rimpallo di responsabilità che permette la prosecuzione delle vecchie logiche di gestione politica.

In secondo luogo, occorre avviare una campagna di mobilitazione cittadina fondata sull’affermazione dei diritti di base attraverso vertenze specifiche sull’uso delle risorse territoriali di Bagnoli e Fuorigrotta (diritto alla salute e bonifica prioritaria delle aree inquinate; diritto al mare e pubblicizzazione del litorale; diritto alla città ed apertura di nuove aree verdi e spazi collettivi; diritto al lavoro e gestione economico-sociale di attrezzature e spazi pubblici; diritto alla casa e realizzazione di alloggi popolari; diritto alla partecipazione e reale coinvolgimento di cittadini ed organismi popolari di base nei processi decisionali).

Prossimi appuntamenti utili per discutere dei temi affrontati:

Venerdì 16 dicembre, ore 16:30, palazzo Gravina, aula 10: presentazione del libro di M.Sclavi e L.Susskind “Confronto creativo. Dal diritto di parola al diritto di essere ascoltati”; ne discuteranno con l’autrice il professor Giovanni Laino della Facoltà di Architettura di Napoli ed Alberto Lucarelli, assessore ai Beni Comuni del Comune di Napoli. Organizza e modera il Collettivo politico di arkitettura-Terzopiano autogestito.

http://www.facebook.com/events/290432084329327/?ref=ts

Martedì 20 dicembre, ore 16:30, aula multimediale, Comune di Napoli, via Verdi: assemblea pubblica “La crisi di Zoo ed Edenlandia. Ruolo e proposte delle associazioni e dei comitati civici e di base”. Organizza il coordinamento civico Assemblea Popolare.

http://www.facebook.com/events/147498978691092/

Napoli, 12 dicembre 2011 Assise Cittadina per Bagnoli

assisebagnoli@gmail.com

assisebagnoli.blogspot.com

domenica 23 ottobre 2011

No alla speculazione sulle aree della Mostra d'Oltremare

'Fallimento di zoo ed Edenlandia:

300 animali in pericolo di vita,100 posti di lavoro a rischio.

No a nuove speculazioni. Mobilitiamoci.


Il fallimento delle società della famiglia Falchero che hanno gestito in questi anni il parco zoo, Edenlandia e l'area dell'ex cinodromo, ha acuito la crisi in cui versavano da tempo queste strutture, e mette in pericolo la vita degli animali ancora presenti nello zoo e il lavoro per i dipendenti,circa un centinaio.
Il tribunale ha concesso una proroga delle attività fino al 21 novembre prima della chiusura definitiva; l'unica, nebulosa soluzione sul tappeto è quella prospettata dall'assessore comunale Esposito: trasferimento degli animali al bio-parco di Roma e avvio del progetto di un mega-parco giochi che comprenda l'area dell'attuale Edenlandia, quella dello zoo e l'ex cinodromo.
A ben vedere si tratta di ipotesi estemporanee, pericolose e francamente inaccettabili.
Quali reali garanzie per la salute e la condizione degli animali? e per i lavoratori ? e il destino del verde presente nell'area?
Sono le prime inquietanti domande. Non le sole, che ci facciamo.

Giovedì scorso abbiamo fatto una prima discussione con la partecipazione anche del coordinatore regionale dei verdi-costituente ecologista Borrelli, il segretario dei radicali napoletani Furgiuele e il segretario del circolo Bagnoli Fuorigrotta del Prc Gambardella.

Abbiamo tutti concordato di rivederci
GIOVEDI' 27 OTTOBRE ALLE ORE 18 c/o IL CENTRO IMPASTATO-EX ETABETA- VIA CICERONE 18 BAGNOLI allargando l'invito alla partecipazione alle associazioni animaliste e ambientaliste e a tutte le sensibilità interessate alla questione per discutere la proposta di dare vita sabato 12 novembre a una manifestazione pubblica unitaria a difesa degli animali e del lavoro.'
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Assise Cittadina per Bagnoli
http://assisebagnoli.blogspot.com/

Impedito alle associazioni di presenziare alla conferenza stampa di presentazione delle America's Cup World Series

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/17/bagnoli-associazioni-contro-de-magistris-sullamericas-cup/164380/

COMUNICATO STAMPA

LA POLIZIA IMPEDISCE A UNA DELEGAZIONE DI CITTADINI DI PRESENZIARE ALLA CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DELLE AMERICA'S CUP WORLD SERIES. LA DELEGAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI CONTRARIE ALLA LOCALIZZAZIONE DELL'EVENTO A BAGNOLI, DI CUI FACEVA PARTE ANCHE L'AVVOCATO MAROTTA, INTENDEVA DISTRIBUIRE UN DOSSIER SULL'INQUINAMENTO DEL LITORALE DI BAGNOLI. "DE MAGISTRIS E SODANO PARLANO CON L'UNIONE INDUSTRIALI MA NON CON I CITTADINI: E' QUESTA LA PARTECIPAZIONE?" DENUNCIANO LA ASSOCIAZIONI , CHE ORGANIZZERANNO NELLE PROSSIME SETTIMANE DELLE INIZIATIVE PUBBLICHE PER DISCUTERE CON I CITTADINI LE RAGIONI DEL NO E LE MISURE NECESSARIE PER PER RESTITUIRE AI NAPOLETANI UN LITORALE PUBBLICO BALNEABILE

Questa mattina una delegazione di cittadini ed esponenti della società civile contraria alla localizzazione a Bagnoli delle preregate per l'America's Cup si è recata alla conferenza stampa per la presentazione ufficiale dell'evento, presso Castel dell'Ovo; la delegazione intendeva consegnare al presidente dell'America's Cup Event Authority, Richard Worth, ed ai giornalisti presenti un dossier sull'inquinamento del litorale di Bagnoli, ribadendo l'urgenza di un confronto pubblico tematico, tecnico e politico, tra cittadini ed amministrazione comunale. Malgrado la presenza della delegazione fosse stata preannunciata sia all'ente organizzatore che ai mezzi d'informazione tramite comunicato stampa, la polizia ha fisicamente impedito ai componenti, tra cui l'avvocato Gerardo Marotta, il geologo Benedetto De Vivo e l'architetto Aldo Loris Rossi, di accedere alla sala dove si svolgeva l'iniziativa. I cittadini hanno esposto uno striscione con la scritta "Bagnoli non è in vendita", attendendo fuori della sala l'uscita dei partecipanti per consegnare loro il dossier; al sindaco De Magistris e al vicesindaco Sodano, alla loro uscita dalla sala, sono stati ricordati ad alta voce gli impegni presi in campagna elettorale per lo scioglimento della BagnoliFutura (inattuato) ed il rilancio della bonifica del litorale di Bagnoli (che verrà invece ritardato, se non compromesso, dalle preregate per l'America's Cup).
Le associazioni organizzeranno nelle prossime settimane delle iniziative pubbliche per discutere con i cittadini le ragioni del no, denunciare l'atteggiamento della giunta De Magistris ed evidenziare i provvedimenti necessari alla restituzione del litorale di Bagnoli ai napoletani per la balneazione.

Napoli, 17 ottobre 2011

Assise Cittadina per Bagnoli
Associazione "Radicali Napoli Ernesto Rossi"
Comitato Portosalvo
Coordinamento civico flegreo
Movimento 5 Stelle

Napoli punto e a capo


lunedì 26 settembre 2011

CONTRO LA LOCALIZZAZIONE A BAGNOLI DELLE REGATE PRELIMINARI PER L’AMERICA’S CUP!

Comunicato stampa dell’Assise Cittadina per Bagnoli

Napoli, 26 settembre 2011

CONTRO LA LOCALIZZAZIONE A BAGNOLI

DELLE REGATE PRELIMINARI PER L’AMERICA’S CUP!

FERMIAMO LA SVENDITA DEGLI EX SUOLI ITALSIDER!

AFFERMIAMO IL DIRITTO AL VERDE, ALLA BALNEAZIONE,

ALLA GESTIONE SOCIALE DELLE ATTREZZATURE URBANE!

La riqualificazione di Bagnoli è giunta di nuovo ad un bivio. Siamo alla vigilia di importanti scadenze che rischiano di compromettere il futuro dell’area. Mentre è giunta nella fase finale un’indagine della magistratura che ipotizza il fallimento della bonifica finora effettuata dalla BagnoliFutura, il 31 ottobre scadrà il bando di gara per vendere all’asta i primi lotti dell’ex area Italsider, suoli ancora inquinati e gravati da ipoteche. In queste condizioni, assisteremo alla pura e semplice svendita di un pezzo importante del patrimonio pubblico cittadino.

D’altro canto, la localizzazione a Bagnoli delle regate preliminari all’America’s Cup, oltre a bloccare per due anni gli interventi di recupero del litorale, costituirà il cavallo di troia per accantonare la rimozione della colmata ed installarvi permanentemente attrezzature turistiche e commerciali, a partire dal porto.

Un grave colpo per Napoli, che oltre ad avere i più bassi standard di verde, manca anche di spiagge pubbliche balneabili. Il recupero ambientale e sociale della risorsa mare è un problema fondamentale che riguarda non solo Bagnoli ma l’intero litorale cittadino, dal waterfront di Pozzuoli al lungomare di Vigliena, oggetto anch’essi di interventi discutibili che subordinano le esigenze sociali al profitto privato.

E’ quindi urgente che i movimenti, le associazioni, i cittadini, si confrontino per individuare le forme di mobilitazione adeguate in difesa dei bisogni popolari e degli interessi pubblici della città.

Per questo l’Assise Cittadina per Bagnoli, i Verdi Ambiente e Società ed altri soggetti promuovono una

Assemblea Pubblica

Mercoledì 28 settembre 2011

Ore 16:30

Aula Multimediale

Comune di Napoli - via Verdi

info: assisebagnoli@gmail.com cell. 3402716771 (massimo) cell. 338 3075209 (gabriella)

A chi serve l’America’s Cup?

L’Assise Cittadina per Bagnoli ritiene che la localizzazione a Bagnoli delle attrezzature per le regate propedeutiche dell’America’s Cup ritarderà l’avvio delle opere per la rimozione della colmata e la bonifica del mare e degli arenili, già in forte ritardo; considera inoltre incongruo che l’amministrazione comunale abbia preso questa scelta senza discuterla pubblicamente con i cittadini. Ribadisce la priorità di promuovere subito la bonifica del litorale di Bagnoli per restituire in pochi anni ai napoletani una spiaggia balneabile, pubblica e gratuita.

Il probabile ammaraggio a Bagnoli di una delle regate propedeutiche dell’America’s Cup non può che suscitare perplessità in chiunque si ostini a ragionare sull’interesse pubblico senza cedere alle sirene del marketing urbano. Dieci anni fa la candidatura di Bagnoli all’edizione 2013 fu l’esplicito tentativo di stravolgere il piano regolatore, annacquando la bonifica e sventrando il futuro parco urbano per impiantarvi un megaporto e connesse opere edilizie “provvisorie”. Oggi il sindaco de Magistris pone come condizione inderogabile che lo svolgimento delle regate non alteri le originarie previsioni urbanistiche; occorre però verificare concretamente se gli allestimenti previsti per ospitare le regate siano compatibili con i lavori di riqualificazione ambientale ed urbanistica. Il recupero del litorale, attualmente inquinato da idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti, richiede tre azioni che, per risultare efficaci, devono essere cronologicamente successive: 1) la rimozione della colmata a mare; 2) la bonifica dei fondali; 3) la bonifica ed il ripascimento degli arenili. Realizzare sulla colmata le attrezzature per le regate 2012-2013 significa quindi rinviare certamente di almeno due anni l’avvio dei lavori per la sua rimozione, già scandalosamente in ritardo. Un analogo rilievo va avanzato per quelle strutture che si pensa di allocare nell’ex area industriale (ricordiamo che c’è un’indagine della magistratura in corso sulla qualità della bonifica ivi realizzata dalla BagnoliFutura SpA). Un’amministrazione che voglia davvero invertire l’andazzo degli anni passati dovrebbe adoperarsi per accellerare la bonifica del litorale anziché determinare ulteriori rinvii, magari intervenendo subito per rivedere i lavori della prima fase, che il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Campania e Molise ha già bandito: infatti i fondi stanziati non sono sufficienti e l’ordine cronologico non risulta quello corretto, sicchè essi appaiono più finalizzati a garantire le attività dei lidi balneari privati e realizzare il porto turistico che a bonificare mare e spiagge. La priorità degli interessi collettivi impone invece il recupero ad uso pubblico gratuito dell’intero litorale di Bagnoli, essendo vergognoso che in una città di mare come Napoli manchi una grande spiaggia pubblica balneabile.

Inoltre la proposta di costituire una società ad hoc per gestire l’evento, con la partecipazione di Bagnoli Futura, significa prorogare sine die la vita di una SpA ampliamente fallimentare, che de Magistris si era pubblicamente impegnato in campagna elettorale a sciogliere per restituirne le funzioni ad un soggetto di diritto pubblico, realmente efficiente e democraticamente controllato.

La cronaca degli ultimi quindici anni a Bagnoli insegna che ogni rinvio delle opere di riqualificazione ha legittimato utilizzi “provvisori” impropri del litorale, i quali poi ne pregiudicano il recupero ad uso pubblico. I capannoni di Città della Scienza, ad esempio, occupano a tempo indeterminato il litorale di Coroglio grazie ad un Accordo di Programma del 1997 in deroga al piano regolatore (che ne prevede invece l’abbattimento). Da anni vengono rinnovate ad operatori privati concessioni balneari per lidi dichiarati ufficialmente non balneabili, le cui attività musicali notturne generano inoltre gravi problemi di sicurezza, inquinamento acustico e veicolare. Programmare oggi l’uso “provvisorio” della colmata significa avvalorare l’opinione di chi considera uno sbaglio tout court la sua rimozione. Viene da chiedersi se il passo successivo sarà quello di allestirla, sempre provvisoriamente, per ospitare gli eventi del Forum Universale delle Culture del 2013 (come ha proposto l’anno scorso il presidente della fondazione comunale incaricata di organizzare l’evento, Nicola Oddati, riconfermato in carica dalla giunta de Magistris). Di rinvio in rinvio, sarà facile a qualcuno far leva sull’onerosità dei costi di rimozione per proporre con successo di installarvi le attrezzature portuali o altre strutture turistiche e lasciarla in loco per sempre (pregiudicando così la bonifica del litorale). Proclamare rispetto per il piano regolatore, quindi, non basta: occorre agire conseguentemente, con celerità ed efficacia, per realizzarne le previsioni di interesse generale.

Per un’amministrazione che ha lanciato la parola d’ordine della partecipazione popolare e sta istruendo un articolato programma per realizzarla, appare poi incongruo prendere una decisione di questa importanza a metà agosto, senza alcuna consultazione o verifica pubblica, gettando così un’ombra sul reale valore di questo processo. La partecipazione non è un optional cui ricorrere per legittimare col plebiscito delle assemblee popolari scelte strategiche definite altrove.

Napoli, 7 agosto 2011

venerdì 6 maggio 2011

IL MARE INQUINATO DI BAGNOLI SI MANGIA LA SPIAGGIA “RISANATA”,

OVVERO COME BUTTARE SOLDI PUBBLICI

PER FAVORIRE GLI AFFARISTI PRIVATI


Dopo cinque anni di costosi quanto discutibili lavori di bonifica, la spiaggia di Bagnoli è ancora inquinata: le acque marine, nei cui fondali giacciono tonnellate di scorie industriali che nessuno ha provveduto a rimuovere, stanno spazzando via e ricontaminando lo strato di sabbia pulita sparso a coprire quella “sporca”. Un esito che avevamo denunciato fin dal 2006, e che era stato candidamente anticipato dallo stesso ex commissario alle bonfiche, Arcangelo Cesarano. Milioni di euro pubblici sono stati così sprecati solo per salvaguardare le attività commerciali dei lidi privati, senza preoccuparsi di predisporre una vera messa in sicurezza e bonifica delle spiagge. Comune ed Autorità Portuale hanno invece rinnovato le concessioni turistico-balneari al Co.Ma.Ba., nonostante che a Bagnoli sussistano sia il divieto d’accesso alle spiagge che quello alla balneazione, e malgrado da anni le incontrollate attività musicali dei concessionari provochino periodicamente nei fine settimana estivi schiamazzi, traffico e risse notturne. E’ il caso di ricordare che appena l’anno scorso il Tribunale di Napoli ha condannato diversi funzionari pubblici proprio perchè avevano autorizzato l’apertura di queste attività su un litorale notoriamente inquinato come Bagnoli, invece di interdirne l’accesso.
Si riconfermano così le responsabilità politiche ed amministrative che hanno permesso in questi anni di privatizzare de facto le spiagge di Bagnoli per attuare una speculazione commerciale in danno della salute pubblica e degli interessi collettivi. Ad aggravare la situazione, rileviamo che la prima fase del programma di bonifica dei fondali marini, ancorché in fase di partenza, si è già trasformata in un aiuto (pubblico) per la realizzazione del porto turistico (privato) che inquinerà ulteriormente il mare.

Noi crediamo che debba essere mantenuto l’impegno di restituire ai napoletani la grande spiaggia di Bagnoli. Che il litorale da La Pietra a Coroglio debba essere destinato integralmente ad uso balneare pubblico e gratuito. Che l’intervento pubblico debba procedere in maniera razionale, per contrastare le speculazioni ed evitare ulteriori sprechi e ritardi: occorre quindi ritirare le concessioni, mettere in sicurezza le aree inquinate, rimuovere tutti i manufatti ivi insistenti, bonificare il litorale e i fondali marini da ogni agente inquinante, ripascere gli arenili.

Per constatare lo stato di degrado in cui versano gli arenili ed evidenziare documentatamente problemi e responsabilità della loro mancata riqualificazione, l’Assise Cittadina per Bagnoli organizza un sopralluogo pubblico sulla spiaggia di Bagnoli. All’iniziativa saranno presenti tecnici che illustreranno gli aspetti ambientali, urbanistici e giuridici della questione.

All’iniziativa sono stati invitati tutti i candidati a sindaco per il Comune di Napoli. Hanno finora assicurato la loro presenza Luigi de Magistris, Roberto Fico e Pino Marziale.


INVITIAMO TUTTI I CITTADINI INTERESSATI A PARTECIPARE AL

SOPRALLUOGO PUBBLICO SULLA SPIAGGIA DI BAGNOLI

MARTEDÌ 10 MAGGIO 2011 ORE 10
appuntamento a Bagnoli presso il bar San Domingo,
area pedonale di viale Campi Flegrei (adiacenze fermata Cumana)


Assise Cittadina per Bagnoli


assisebagnoli.blogspot.com

sabato 30 aprile 2011

UNITI PER LO SCIOPERO GENERALE DEL 6 MAGGIO


Lo sciopero generale del 6 maggio indetto dalla Cgil è un’occasione per rilanciare le lotte: i movimenti che anche nell’area napoletana e campana hanno dato vita a grandi battaglie per il diritto al lavoro, al reddito, alla cultura, all’ambiente e ai servizi pubblici, hanno la possibilità di riunificare le diverse vertenze e avviare una mobilitazione unitaria, permanente, organizzata che vada oltre questa data e restituisca forza al conflitto sociale.
Contro le politiche dei governi che nell’ultimo ventennio hanno permesso ai padroni di smantellare l’apparato produttivo e saccheggiare il territorio, privatizzando le risorse pubbliche e precarizzando il lavoro e i diritti, va riaffermato il ruolo centrale della partecipazione popolare e dell’intervento pubblico nella gestione dei servizi, nella pianificazione del territorio, nella promozione di uno sviluppo sostenibile.

Facciamo pagare la crisi ai profitti, alle rendite e ai grandi patrimoni!

Invitiamo i cittadini a contattarci ed a partecipare:

LUNEDI’ 2 MAGGIO, ORE 16:30
ASSEMBLEA PUBBLICA
indetta dal Comitato per lo Sciopero Generale a Napoli e in Campania
SEDE X MUNICIPALITA’ BAGNOLI - VIA ACATE


VENERDÌ 6 MAGGIO

sciopero generale e manifestazione regionale a Napoli

IL CONCENTRAMENTO PER I METALMECCANICI, I MOVIMENTI
E LE ASSOCIAZIONI È ALLE ORE 9:00 A PIAZZA S. FRANCESCO
(spazio antistante la pretura)


Assise Cittadina per Bagnoli

lunedì 18 aprile 2011

Un passo avanti e due indietro...

In una partecipata assemblea svoltasi il 24 marzo alla Facoltà di Architettura, settori della società civile e dell'opposizione sociale napoletana si confrontarono tra loro e con Luigi de Magistris sui bisogni sociali della città e le prospettive aperte dalla scadenza elettorale.

Dal dibattito emerse la possibilità di attivare un percorso comune, fondato su una radicale rottura con il sistema politico consociativo che ha governato disastrosamente Napoli e la Campania negli ultimi quindici anni. Un percorso non facile né privo di contraddizioni ma che aveva le potenzialità per rompere un quadro politico bloccato; rilanciando l’azione dei movimenti per il diritto al lavoro, all’ambiente, ai servizi sociali, ed aprendo loro nuovi e concreti terreni di lotta.


Oggi prendiamo atto che i presupposti di quell'incontro sono venuti meno, poiché alle parole non sono seguiti i fatti. La decisione di accordarsi con il Partito Democratico per presentare candidati comuni alle presidenze delle Municipalità, nei modi in cui è avvenuta come nella sostanza, va in direzione opposta rispetto a quanto affermato da de Magistris in quell'assemblea ed in altre sedi. E' un segnale di profonda debolezza politica nei confronti degli apparati di potere che ci si candidava a combattere, ma rispetto ai quali non si ha il coraggio di porsi da subito in radicale alterità. E’ un compromesso miope che indebolisce il senso e le possibilità della candidatura, minando ogni ragionevole fiducia sul grado di coerenza ed autonomia dei successivi passaggi politici. E’ soprattutto una scelta che toglie credibilità alla possibile costruzione dal basso di un’azione ed una soggettività politica indipendente dai partiti, che attinga alle energie espresse dai movimenti e dalla società civile per concretizzare anche nelle istituzioni più avanzati livelli di scontro, incentrati sul rivendicare una effettiva partecipazione dei cittadini alla loro gestione.


Per queste ragioni riteniamo impossibile sostenere una candidatura a sindaco che ha snaturato le sue premesse accettando un accordo con quelle forze politiche che sono i principali responsabili del sistema affaristico cittadino.


...ma il problema resta aperto


Al di là delle scadenze elettorali, resta aperta la questione di come articolare percorsi politici di respiro che portino le ragioni dei movimenti di lotta fuori dalla marginalità, ad incontrarsi con i disagi e le aspirazioni dei cittadini per stimolare un reale protagonismo di massa ed incidere concretamente sull'agenda politica di questa città. Occorre ragionare su prospettive alternative concrete che coinvolgano anche quelle numerose e sincere energie suscitate dalla candidatura di de Magistris, le quali rischiano ora di ricadere in una delusa apatia oppure di essere risucchiate nel calderone politico-elettoralistico.


Per discutere insieme di tutto questo, promuoviamo un incontro pubblico aperto ai cittadini, alle associazioni, ai movimenti.


Assemblea pubblica

presso il centro culturale

La Città del Sole

ex asilo Filangieri

vico G. Maffei 18

giovedì 21 aprile 2011

ore 17


i promotori dell'assemblea del 24 marzo

martedì 22 marzo 2011

ASSEMBLEA APERTA PER LA CITTA' DI NAPOLI


ASSEMBLEA APERTA PER LA CITTA' DI NAPOLI

Settori dell'opposizione sociale e della società civile
promuovono un confronto pubblico sui problemi di Napoli
in vista della scadenza elettorale.
E' possibile rompere con il consociativismo affaristico
di centrodestra e centrosinistra,
rimettendo al centro dell'agenda politica
le reali esigenze dei cittadini:
diritto al lavoro e al reddito, partecipazione democratica,
sanità e servizi pubblici, ambiente, solidarietà?

PARTECIPANO:

Luigi De Magistris, parlamentare europeo e candidato Sindaco
Paolo Ferrero, segretario nazionale Rifondazione Comunista

giovedì 24 marzo 2001, ore 17, Facoltà di Architettura,
aula 21, palazzo Gravina, via Monteoliveto 3

info: assisebagnoli@gmail.com

cell. 338 3075209 333 5259036

lunedì 21 marzo 2011

Link alle registrazioni audio del convegno su Grandi Opere e Grandi Eventi

Le registrazioni audio delle due giornate di lavori sono ascoltabili ai seguenti link:

prima giornata: interventi della mattina

prima giornata: interventi del pomeriggio

seconda giornata: assemblea plenaria



Ringraziamo per il supporto tecnico i compagni di RadioLina e RadiodiMassa.

Purtroppo problemi tecnici hanno determinato una qualità non sempre soddisfacente dell'audio, nonchè la mancata registrazione di alcuni degli interventi: durante la prima giornata, la prima parte dell'introduzione; durante la seconda giornata, gli interventi di Vincenzo Miliucci, di Davide dell'Asilo Politico di Salerno, di Enrico dell'Asilo Occupato de l'Aquila e delle conclusioni. Ce ne scusiamo con gli interessati e con gli ascoltatori.

Report conclusivo del convegno su Grandi Opere e Grandi Eventi

La prima giornata è stata dedicata quasi interamente alle relazioni delle situazioni partecipanti, che hanno illustrato con ampiezza come il sistema delle Grandi Opere e dei Grandi Eventi si articola concretamente sui singoli territori. E’ impossibile sintetizzare questa ricca panoramica, per cui rimandiamo all’ascolto della registrazione dei lavori, che metteremo a breve in rete postando i link sulla lista di Abitare nella Crisi; ci scusiamo anticipatamente per i limiti all’ascolto derivanti dalla non sempre sufficiente qualità dell’audio e dal problematico coordinamento con i supporti in Powerpoint (per alcuni interventi), impegnandoci ad organizzare quanto prima una organica pubblicazione online dei materiali. Segnaliamo, tra gli interventi di critica più generale, quelli di Edoardo Salzano e Paolo Berdini, dove viene sottolineata la rottura irrecuperabile del patto sociale, il logoramento dei vecchi strumenti urbanistici, l’avanzare immobiliarista, la necessità di sperimentare nuovi attori e forme di conflitto per riappropriarsi della sovranità del suolo. Tra gli interventi di documentazione sulle situazioni territoriali un ruolo particolare assume il caso del poligono militare di Quirra, in Sardegna, sia per il suo devastante quanto poco osciuto impatto ambientale, sanitario e sociale, sia per l’intreccio tra interessi economici e politico-militari.

I lavori della seconda giornata sono proceduti attraverso una discussione con interventi liberi, allo scopo di sintetizzare le questioni emerse dalle relazioni e formulare proposte per il successivo lavoro politico. L’ampiezza delle questioni affrontate ha reso estremamente problematica l’individuazione di sintesi e proposte operative. La positività dell’iniziativa è stata però riscontrata da tutti i partecipanti, che hanno convenuto nella necessità di proseguire il percorso avviato, individuando a tal fine alcuni  riferimenti concettuali e tappe organizzative.

Gli interventi territoriali analizzati (Grandi Opere, Grandi Eventi, Grandi Progetti) soggiacciono alla medesima esigenza del Capitale di superare la propria crisi strutturale mettendo a profitto settori sempre più ampi della vita sociale e naturale; tra questi rientrano i beni comuni, nei quali è compreso il territorio. Questa logica, anche quando non mira a valorizzare direttamente il territorio che ospita l’intervento bensì a sfruttarlo degradandone i valori di uso e/o di scambio (è il caso di impianti militari, discariche, inceneritori, centrali energetiche, etc.), è finalizzata a realizzare profitti garantiti dalle risorse pubbliche, generando elevati costi sociali e ambientali.

Il caso del ciclo integrato rifiuti in Campania è leggibile con le stesse categorie interpretative delle Grandi Opere, integrate da importanti peculiaretà. L’analisi politica della crisi rifiuti campana ha infatti confermato il significato nazionale di questa vertenza, terreno di sperimentazione per specifiche forme di gestione del territorio (militarizzazione, segretezza sugli impianti, deroghe alla legislazione ordinaria, sospensione dei diritti, introduzione di nuove figure di reato, uso di strutture straordinarie come i commissarati e la protezione civile, etc.), che travalicano il settore rifiuti e sono ormai in corso di applicazione sull’intero contesto nazionale (dal terremoto de l’Aquila al nuovo piano nucleare).Questi processi hanno determinato una frattura irricomponibile delle vecchie forme del patto sociale, rendendo irrilevanti o deleterie soluzioni tese a proporre la riattivazione del ciclo economico nelle forme tradizionali e nuove forme di governance “più equa” tramite operazioni politicistiche di stampo più o meno elettorale.

Ne deriva, sul piano dell’organizzazione delle lotte, l’esigenza di generalizzare le singole vertenze in un quadro di critica netta all’attuale modello di sviluppo, articolando sul piano locale e nazionale percorsi dotati di continuità ed adeguato respiro, improntati ad una netta autonomia dalle istituzioni: quest’ultimo punto, generalmente accettato, è stato sottolineato dal compagno di Cagliari che, rimarcando come l’esproprio decisionale dei territori costituisca il fattore unificante dei singoli casi analizzati e si inserisca nella più generale crisi della democrazia rappresentativa, ha sottolineato che l’autonoma crescita di coscienza di chi lotta rispetto ai possibili “mediatori” del conflitto (magistratura, stampa, sindacati, associazioni ambientaliste, chiesa) costituisce il fattore strategico che determina un salto di qualità alle lotte.

Proprio in rapporto all’organizzazione delle lotte, a partire dall’esperienza campana ma riscontrando una difficoltà comune alle altre situazioni, è emerso che l’esigenza di radicarsi nelle lotte reali e sui territori spinge spesso i movimenti a stagnare negli specifici ambiti vertenziali, senza riuscire a promuoverne l’auspicata generalizzazione; la conclusione, negativa o positiva, di una vertenza difficilmente riesce a sedimentare una struttura organizzativa non marginale e sviluppare ambiti di conflitto nuovi e partecipati. Ciò che le lotte seminano nella coscienza dei partecipanti (in termini di frattura col sistema istituzionale, spirito di ribellione, capacità analitiche ed organizzative),  resta ancora un terreno da esplorare.

In tal senso, diversi interventi hanno posto il problema di analizzare i soggetti sociali presenti nelle lotte e quelli strategici da coinvolgere; una compagna di Roma ha sottolineato l’esigenza di esplorare i caratteri soggettivi dei giovani cresciuti senza il mito del posto fisso, nella prospettiva del precariato vissuto anche come capacità di gestire autonomamente il proprio lavoro; un compagno di Firenze ha espresso problematicamente la necessità di ripensare l’identità di classe, alla luce dei soggetti attivi nelle lotte e delle loro caratterizzazioni identitarie (citando come esempio la presenza attiva della borghesia nei comitati antiTAV, dato il carattere socialmente “trasversale” di buona parte delle lotte su questioni urbanistiche ed ambientali, ed il recupero di simboli come il tricolore o l’inno di Mameli in diverse manifestazioni antidiscarica) come anche dei caratteri generali della società italiana (es. la vasta diffusione della casa in proprietà), sottolineando la necessità di definire un sistema di alleanze in rapporto all’avversario ed il valore che le lotte hanno per creare la coscienza di un diverso modo di produzione sociale.

In relazione allo sciopero generale proclamato dalla Cgil, su cui era stata sollecitata una riflessione da parte dei compagni napoletani, i compagni di Roma ne hanno criticato il carattere socialmente limitato e l’uso antigovernativo ed elettorale a favore del PD, ribadendo l’esigenza di puntare su iniziative autonome, come lo sciopero precario. Su questo si è soffermato il compagno del NoExpo di Milano, suggerendo che lo sciopero della Cgil possa essere usato come tappa per costruire lo sciopero precario; il quale non è “sciopero dei precari” ma sciopero politico calibrato su una metropoli caratterizzata dalla produzione di fattori immateriali (flussi di denaro e merci, coscienza, rapporti sociali), laddove il blocco dei flussi di merci è meno recuperabile, da parte dell’organizzazione aziendale, rispetto alla produzione delle stesse. Più in generale c’è l’esigenza di progettare nuove forme di lotta a cui la gente partecipi, stante i limiti delle consuete pratiche dei comitati (cortei, azioni legali, etc.): seguendo l’esempio della contestazione all’ampliamento dell’aereoporto inglese di Heathrow, a Milano verrà organizzato questa estate un Biocampo sui terreni interessati dai progetti dell’Expo 2015.

Anche se in sede di convegno si è solo accennato a queso tema, è opinione dei compagni di Napoli che le riflessioni sul precariato e i caratteri sociali dei soggetti sociali potenzialmente antagonisti debbano essere approfondite e verificate in rapporto alle specificità dei territori meridionali (esigenza della cui promozione si fanno ovviamente carico).

In conclusione, appare convincente la proposta, avanzata dai compagni di Abitare nella Crisi, di costruire un percorso di iniziative impostate su un duplice asse di lavoro, che interreli due dimensioni strategiche del contrasto alla precarietà (recupero della sovranità del suolo e rivendicazione di reddito per tutti), capace di mettere in relazione le lotte per l’ambiente, la casa, il lavoro, il reddito, i diritti. I passaggi concreti di questo percorso saranno oggetto di confronto nella prossima riunione di Abitare nella Crisi; in questa sede si verificherà anche la proposta di partecipare alla manifestazione nazionale di Roma del 26 febbraio sull’acqua pubblica, costituendo uno spezzone comune dietro uno striscione che richiami l’unità delle lotte per l’acqua con quelle per la casa, l’ambiente, i beni comuni, etc.

E’ stata inoltre avanzata dai compagni napoletani la proposta di organizzare un’iniziativa nazionale centrata sulle questioni ambientali (gestione rifiuti, bonifiche, impianti energetici), anch’essa da verificare nei prossimi appuntamenti nazionali.

La proposta di sciopero precario sarà più ampliamente discussa nella prevista riunione di aprile degli Stati generali della Precarietà, a Roma.

 

 

Napoli, 18 marzo 2011          

Assise Cittadina per Bagnoli_Rete Campana Salute e Ambiente  

sabato 12 febbraio 2011

Grandi opere, Grandi eventi, Grandi Affari. Convegno nazionale.Napoli, 26-27 febbraio 2011

L'aggressione speculativa al territorio e la resistenza dei movimenti popolari_due giorni di dibattito, con contributi di comunità in lotta e tecnici, per costruire un movimento nazionale per la casa, i servizi urbani, l'ambiente, i beni comuni

La Rete Campana Salute e Ambiente, insieme ad ad altre realtà locali e nazionali di lotta (Abitare nella Crisi, comitato NoExpo 2015 di Milano, comitato NoMose di Venezia, comitato NoTunnel TAV di Firenze, Epicentro Solidale de l'Aquila, Rete No Ponte, Rete Difesa del Territorio Franco Nisticò Calabria, Medicina democratica, ...), promuove e organizza un workshop nazionale sul sistema delle Grandi Opere e dei Grandi Eventi.
L’intento dell’iniziativa è quello di svolgere una valutazione critica di queste forme d’intervento territoriale, mettendo a confronto saperi tecnici e militanti, al fine di individuare forme di coordinamento ed obiettivi comuni tra i movimenti di lotta attivi sulle questioni territoriali e i beni comuni.



PROGRAMMA
Sabato 26
Ore 10:30-14: relazione introduttiva e contributi di tecnici e comitati sulle questioni ed i casi studio
Ore 14-16: pausa pranzo
Ore 16-19:30: ripresa delle relazioni e degli interventi programmati
Ore 19.30-20:00: sintesi provvisoria dei lavori
Domenica 27
Dalle ore 10:30: discussione aperta e sintesi dei lavori

Sono previste relazioni dalle seguenti situazioni territoriali: Milano (NoExpo2015); Venezia (NoMose); Firenze (No tunnel TAV); L’Aquila; Roma; Lazio (No inceneritore Albano); Napoli (NoForum2013) e Campania (gestione rifiuti e devastazione ambientale); Calabria (No Ponte).
Interverranno gli urbanisti Edoardo Salzano (in teleconferenza) e Paolo Berdini; contributi di Vincenzo Milucci (infrastrutture energetiche e questione nucleare), Massimo Brancato (accordo Marchionne e deindustrializzazione del territorio), Peppe Banchi e Antonio Valazzina (inceneritori e danni alla salute)
I lavori si svolgeranno a Napoli, presso il centro sociale occupato Banchi Nuovi, in via del Grande Archivio 17.
Preghiamo i compagni e le situazioni di lotta interessate a partecipare di contattarci; per quanto in nostra possibilità, cercheremo di fornire un supporto logistico per pernottamento e pranzo.


info e adesioni: assisebagnoli@gmail.com, cell. 340 2716771




L'uso del territorio tra speculazione e bisogni sociali: secondo incontro venerdì 18 febbraio ore 17 alla facoltà di Architettura


Venerdì 4 febbraio si è svolta presso il Terzopiano Autogestito della Facoltà di Architettura di Napoli una riunione preparatoria al Convegno nazionale su Grandi Opere e Grandi Eventi, che si terrà a Napoli il 26-27 febbraio. Il convegno s'inserisce in un ciclo di appuntamenti nazionali tesi a rafforzare l'azione comune dei movimenti e delle reti che agiscono sul territorio nazionale per affermare il diritto alla casa, ai servizi urbani, all'ambiente. La riunione preparatoria di venerdì, a cui erano presenti la Rete Campana Salute e Ambiente, Medicina democratica, il comitato NoCrescent di Salerno, i collettivi di palazzo Gravina e Fornovecchio della Facoltà di Architettura di Napoli, singoli compagni di Terzigno e Napoli, aveva lo scopo di avviare una riflessione sulle vertenze ambientali-territoriali campane, in vista di una possibile ricomposizione analitica ed organizzativa delle stesse, e per arrivare al convegno nazionale del 26-27 con un primo quadro conoscitivo dei problemi e delle lotte presenti nel sistema territoriale Napoli-Caserta-Salerno.
Al termine della discussione, che ha iniziato a delineare problemi e situazioni del territorio considerato, i partecipanti hanno concordato sulla necessità di procedere nel confronto e nell'attivazione di legami operativi, individuando nel convegno del 26-27 un'opportunità rilevante sia per coinvolgere le realtà di lotta territoriali campane in un discorso politico regionale, che per interrelare le diverse lotte locali sul piano nazionale.
Si è deciso quindi di aggiornare la riunione a venerdì 18 febbraio, sempre alle ore 17 e presso il Terzopiano Autogestito, impegnandosi a contattare e coinvolgere altri soggetti interessati.

domenica 16 gennaio 2011

L'uso del territorio tra speculazione e bisogni sociali; incontro alla Facoltà di Architettura.


Venerdì 4 febbraio alle ore 17 si terrà presso il Terzopiano Autogestito della Facoltà di Architettura di Napoli (via Monteoliveto 3, palazzo Gravina, terzo piano) un incontro preparatorio al workshop nazionale su Grandi Opere e Grandi eventi (previsto a Napoli nell'ultima settimana di febbraio, con la partecipazione di movimenti nazionali di lotta in difesa del territorio ed urbanisti).

L'incontro del 4 febbraio intende avviare un confronto sui nodi critici dell'assetto territoriale e ambientale campano, a partire dalla questione delle grandi opere (gestione integrata rifiuti in primis) e dalla riconversione di alcune aree urbane (Bagnoli, centro storico, area orientale di Napoli; Crescent di Salerno, Waterfront di Pozzuoli,..). La prospettiva è quella di impostare un quadro di riferimento per un'azione comune dei soggetti attivi nelle lotte territoriali (casa, servizi urbani, ambiente), sia su base regionale che nazionale.

Sono invitati tutti i soggetti interessati.